Corso base di viniyoga
Il corso è aperto a principianti e a chi ha già praticato lo yoga secondo altre tradizioni. Non ci sono limiti di età, o di prestanza fisica perché “non è la persona che deve adattarsi allo Yoga, ma lo Yoga che si deve adattare alla persona” (T. Krishnamacharya).
La parola viniyoga compare per la prima volta all’interno dello yoga classico, perché è citata nel terzo libro degli Yoga Sutra di Patanjali: “tasya bhumishu viniyoga”. L’applicazione (viniyoga) di questo (tasya) si fa in funzione del livello (bhumishu). La parola questo (tasya) qui è riferita al cammino (samyama) spirituale. Patanjali infatti, all’inizio del terzo libro spiega come il cammino spirituale (Samyama) consista nello scegliere un oggetto di meditazione, nel fissare attentamente l’attenzione su di esso e nell’esercitarsi con grande applicazione e regolarità. Il termine Viniyoga quindi appare per la prima volta legato al concetto di meditazione.
È solo molto più tardi che il professor T. Krishnamacharya allarga la nozione di viniyoga applicandola alla pratica di asana e di pranayama. Il suo insegnamento insiste sull’importanza di una corretta applicazione delle tecniche dello yoga a ciascuno. Viniyoga dal punto di vista pratico significa infatti “rispetto della persona” con tutte le sue caratteristiche (età, salute, costituzione fisica, professione, abitudini e stili di vita, attitudini, aspirazioni…). Ogni individuo è unico e viene guidato dall’insegnante affinché possa entrare in contatto con il proprio sé più profondo grazie alla pratica di asana (posizione) e pranayama (respiro).
Attraverso la pratica dello yoga è possibile accedere a stati più sottili di presenza mentale che favoriscono il rilassamento, la concentrazione e uno stato generale di salute mentale e fisica.