PERCHÉ SCEGLIERE FA BENE

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PERCHÉ SCEGLIERE FA BENE

Vorresti prendere in mano la tua vita ma ogni volta in cui devi fare una scelta importante ti paralizzi? Tendi a procrastinare decisioni e scelte? Sei mai stato travolto da cambiamenti esterni che ti hanno causato sofferenza? Tendi a dare la colpa agli eventi e alle circostanze quando non ti senti sereno interiormente? Se hai risposto sì ad almeno una di queste domande, è probabile che anche per te scegliere non sia un’azione semplice. In questo articolo ti spiego perché non lo è per la maggior parte delle persone e soprattutto come uscire da questa impasse tanto dolorosa.

SCEGLIERE E MORIRE HANNO LA STESSA RADICE

Quando operiamo una scelta, stiamo lasciando morire una parte di noi. Davanti a noi ci sono A e B. Non possiamo salvarle entrambe, dobbiamo tenerne una sola e lasciare andare l’altra. Se si tratta di scegliere tra il pistacchio o la stracciatella questa azione può apparire ridicola, ma se si tratta di scegliere se lasciare un lavoro oppure tenerselo, non più così tanto. Se lo lasciamo andare, lo avremo perduto per sempre (almeno, questo è quello che pensiamo in fase di scelta). Se lo teniamo, avremo perduto per sempre la possibilità di essere qualcos’altro. E qui entra in gioco il desiderio, quel meccanismo tutto umano che ci impedisce di essere felici se prima non abbiamo una cosa e subito dopo un’altra e subito dopo un’altra. Scegliere diventa difficile perché, come recita il detto popolare: vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca. Il lasciare andare non fa parte della nostra natura, o meglio: non fa parte della natura del nostro ego. L’ego si sente sicuro solo quando accumula, perché crede nell’illusione che grazie a tutti quegli strati di cose, persone e pensieri potrà salvarsi dalla sua paura atavica.

La paura primaria dell’ego, quella che ci blocca, sta tutta nel “per sempre”. Vogliamo possedere cose, situazioni e persone per sempre. Perché il negativo del per sempre è la morte. Purtroppo per noi, però, per quanta paura ci possa mettere il fatto di morire, non c’è niente che possiamo fare per evitarlo. Tutti ci dobbiamo passare prima o poi. Ciò che più ci inquieta è la totale mancanza di controllo che circonda questo evento, il fatto che potrebbe avvenire in ogni momento e soprattutto il fatto che non sappiamo cosa ci aspetta al di là del varco.

Scegliere ci ricorda inconsciamente quel momento, perché ci ritroviamo davanti a un varco di cui non conosciamo ancora la natura e che dobbiamo decidere se seguire o meno. La cosa più assurda, tuttavia, è che mentre la morte non è programmabile e non dipende dal nostro controllo, l’azione di scegliere è totalmente dipendente dal nostro controllo. Quindi perché aver paura? Siamo noi a scegliere A o B e lo facciamo consciamente.

LO FACCIAMO CONSCIAMENTE????

quando SCEGLIERE fa male

Scegliere fa male quando lo facciamo in modo passivo e inconsapevole, cioè la maggior parte delle volte. Cosa significa scegliere in modo passivo? Significa lasciarsi scegliere dalla vita e dalle circostanze. Per fare un esempio molto semplice: siamo in una relazione di coppia che ci fa soffrire, non riusciamo ad affrontare le nostre difficoltà e nemmeno a lasciare la persona con cui stiamo. Inconsciamente incominciamo a mettere in atto una serie di comportamenti distruttivi che minano la relazione, finché il nostro partner, esasperato, ci lascia. Allora il mondo ci crolla addosso e noi ci sentiamo vittime di un destino ingiusto e avverso. In realtà siamo solo vittime della nostra passività. Di tutte le non-scelte che abbiamo inanellato fino a costruire un collier di perle che ora ci pesa sul collo come un giogo.

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Non abbiamo scelto di fare qualcosa per salvare la relazione e non abbiamo scelto di interrompere il rapporto. Abbiamo solo tirato i remi in barca e siamo stati fermi ad aspettare che qualche intervento magico e divino provenisse dal cielo in nostro favore. L’intervento magico e divino, nella fattispecie, è credere che l’altro finalmente cambierà, ci comprenderà e tutto si sistemerà senza bisogno da parte nostra di prendere alcuna scelta o di operare alcun cambiamento.

Quasi sempre stiamo scegliendo qualcosa, ma il più delle volte lo facciamo senza nemmeno accorgercene. Succede quando rimaniamo a lavorare in un posto che non ci rende felici e di cui continuiamo a lamentarci, quando abbiamo difficoltà di rapporti con i nostri famigliari e non facciamo nulla per trovare un dialogo, quando ci lamentiamo delle scelte politiche dei potenti e nel nostro piccolo non muoviamo un passo per cambiare il mondo.

Quando scegliamo inconsapevolmente, creiamo sofferenza. Quando ci lasciamo scegliere dagli eventi e dagli altri non stiamo vivendo la nostra vita ma opponendoci al suo naturale flusso. Nella non-scelta, infatti, restiamo immobili con l’illusione che le cose cambino per noi e ci sollevino dal pesante fardello di prenderci le nostre responsabilità. Ci illudiamo che il cambiamento riguardi tutto il resto del mondo ma non noi e che un deus ex machina arrivi a salvarci per donarci la felicità eterna.

Va da sé che tutti questi pensieri non sono altro che illusioni. Tutto cambia, nessuno può realmente stare fermo. Quando ci rifiutiamo di prendere una scelta, stiamo comunque compiendone una che sicuramente non ci porterà alcuna felicità. Nella nostra passività, opponendoci al cambiamento, ci opponiamo alla vita. Ci lasciamo vivere e scegliere dalle circostanze finendo con il rimanere solo insoddisfatti.

SCEGLIERE PER STARE BENE: 7 CONSIGLI PER SCEGLIERE CONSAPEVOLMENTE

Per quanta paura possa fare l’idea di dover scegliere una cosa e lasciarne andare un’altra, qualsiasi tipo di scelta consapevole e attiva non può che farci bene. Quando scegliamo consapevolmente, ci stiamo assumendo le nostre responsabilità. Quando siamo responsabili smettiamo di giocare il ruolo da vittime e diventiamo potenti. Per questo non può esistere una scelta sbagliata! L’unico sbaglio che possiamo commettere è quello di non scegliere. Le scelte non sono mai solo giuste o sbagliate e noi non abbiamo mai la visione completa di insieme. Alcune scelte possono apparire sbagliate ma in profondità ci permettono di evolvere molto di più di altre che apparentemente sembrano più azzeccate.

Ma quali sono i segreti di questo movimento d’anima che ci permette di scegliere? Vediamoli in questi 7 consigli saggi per operare una scelta di cuore.

1.       Ascolto saggio e compassionevole

Per scegliere dobbiamo fermarci e ascoltare quali sono i nostri veri bisogni. Abbiamo bisogno di silenzio per connetterci al nostro vero sé. Ascoltare in modo saggio significa lasciare andare qualsiasi giudizio, commento o consiglio riguardante ciò che emerge. Significa aprirsi a tutto quello che sorge senza il bisogno di controllarlo, modificarlo o censurarlo. Consiglio di praticare l’ascolto saggio creando un vero e proprio setting di contenimento, ciò significa trovare un luogo appartato e silenzioso in cui non rischiamo di venire disturbati, sederci, chiudere gli occhi e focalizzare la nostra attenzione sulla questione che ci sta a cuore. Dopo averla osservata consapevolmente, possiamo formulare un’intenzione: “Possa io scegliere la cosa più giusta per me ora.” Focalizziamoci quindi sul respiro, lasciando andare anche il bisogno di ottenere una risposta. Le risposte emergono quando la mente si quieta. Ci può volere qualche istante, oppure qualche giorno.

2.       Fiducia

È importante che ogni nostra scelta sia accompagnata da fiducia e, prima ancora, che il processo stesso di scelta sia avvolto in una confortante atmosfera di fiducia. Abbiamo già scelto centinaia di miliardi di volte nei milioni di vite che abbiamo vissuto. Il nostro corpo, la nostra mente e la nostra anima sanno come fare. Più fiducia diamo al nostro vero sé e più gli permettiamo di esprimersi al suo migliore potenziale.

3.       Non giudizio

A volte le risposte arrivano nei modi e nei tempi più inaspettati e subito in noi scatta la censura del giudizio. Non va bene, è stato troppo semplice, non si può prendere una scelta in questo modo, oppure: questa scelta è folle, non ha senso, sono uno stupido… Più carichiamo il processo di giudizio e più siamo destinati a fallire. Le scelte devono avvenire in un’atmosfera protetta di leggerezza. Leggerezza non significa superficialità ma come diceva Calvino: “Planare sulle cose dall’alto…”. Significa smetterla di rendere ogni cosa più densa, pesante e tormentata di quello che è. Il giudizio soffoca, castra e oscura.

4.       Gentilezza

L’antidoto al giudizio è la gentilezza. Dove il giudizio chiude, genera paura e castra, la gentilezza apre, genera amore e libera. Abbiamo tutti bisogno di più gentilezza, soprattutto nel momento delicato in cui dobbiamo operare una scelta. Gentilezza verso i nostri tempi, verso le nostre risposte e verso la situazione in cui ci troviamo. Essere gentili significa accettare anche la difficoltà di trovarsi in un momento difficile.

5.       Stare nel presente

Qualsiasi scelta non può che essere presa nel presente. È ovvio che spesso le scelte ricadono sul futuro ma il futuro non deve prevalere sul presente. Dobbiamo sentire come stiamo in questo momento per poter compiere la scelta migliore per noi. Ogni previsione sul futuro non è altro che una previsione e quindi del tutto illusoria. Se prendiamo una scelta basandoci solo sul futuro, la nostra scelta nascerà dalla paura, perché il futuro, essendo ignoto, fa paura. Allo stesso modo, ogni scelta basata sul passato sarà intrisa di paura, perché nascerà dal desiderio di trattenere ciò che non c’è più, dalla paura di perderlo.

6.       Attivarsi

Le energie dell’universo si muovono solo quando noi ci attiviamo. Non esiste una scelta passiva, perché significa rinunciare a vivere per lasciarsi vivere. La scelta parte da un movimento, un passo verso il cambiamento e l’ignoto che deve essere compiuto.

7.       Lasciare andare le aspettative

Questa è la parte più difficile eppure sicuramente la più importante. Finché caricheremo la nostra scelta di aspettative, la soffocheremo e le impediremo di lavorare per noi. Le impediremo di decollare, stupirci e portare nella nostra vita il vero cambiamento, ma soprattutto le impediremo di avvenire in un’atmosfera di libertà e serenità. Le aspettative servono solo a creare ansia, desiderio e avversione. Non possiamo prevedere gli esiti delle nostre azioni e qualsiasi azione parta da un attaccamento al risultato è destinata a provocare sofferenza. Una scelta per portare serenità deve essere totalmente svincolata dal risultato, deve essere pura, avvenire nel presente ed esplicare il suo risultato nello stesso momento in cui viene compiuta. Ciò non significa non avere obiettivi, ma lasciarli andare e non fare degli obiettivi l’ossessione e unico punto di focalizzazione. Gli obiettivi si possono stabilire ma poi vanno lasciati andare perché il processo ha bisogno di fiducia per esplicarsi e non è detto che ci porti dove vogliamo noi, ma è sicuro che ci porterà dove è meglio per noi.

conclusioni

Scegliere è un grande atto di coraggio ma è anche l’unica possibilità che abbiamo di vivere la nostra vita e smetterla di attraversarla come se si trattasse di un sogno, finendo sempre con il lamentarci e soffrire per ciò che ci tocca in sorte. Scegliere significa avere fiducia in Dio, o universo, energia, natura, sé saggio o come lo volete chiamare. Fidarsi del processo e della magia che ci circonda, del fatto che non esiste giusto o sbagliato in modo assoluto, perché ogni momento, ogni persona e ogni circostanza è diversa. Quando scegliamo diventiamo consapevoli del nostro immenso potenziale e padroni della nostra vita. Tutto il potere dell’universo è presente dentro di noi quando facciamo quel passo oltre la paura e ci permettiamo di vivere riconoscendo la morte come la nostra migliore maestra.

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