Se osservi le tue relazioni cosa vedi? Hai desiderio di controllo sugli altri? Hai speranze o paure? Tendi a vedere la persona con cui vivi, o ne vedi solo un’immagine? Hai desiderio di trattenere e possedere la persona con cui stai? Pretendi che sia in un certo modo e ti lamenti perché non lo è? Se hai risposto sì a una o più di queste domande, ciò che stai vivendo si chiama attaccamento e non amore. In questo articolo ti spiego la differenza tra i due e per quale motivo quando c’è attaccamento, le relazioni sono destinate a vacillare o comunque a provocare sofferenza.
Emozioni
Più mi guardo dentro e attorno e più sento che abbiamo tutti bisogno di più compassione, di prenderci con gentilezza, di essere dolci con le nostre difficoltà come fossero piccoli bambini impauriti. Non è di forza e nemmeno di perfezione che abbiamo bisogno, ma di gentilezza e ascolto, perché le nostre paure possano trasformarsi in saggezza e le nostre sofferenze in occasione di evolvere.
Scrissi questo articolo quasi un anno fa, dopo aver parlato con una mia amica che aveva appena partorito un bimbo prematuro ed era preoccupata e impaurita riguardo al futuro. Per qualche ragione, non l’ho mai pubblicato. In questi giorni, avendo ricevuto svariate richieste d’aiuto da persone che come me si trovano nelle zone rosse di contagio del coronavirus, ho deciso infine di pubblicarlo.
Ti è mai capitato di provare risentimento per qualcuno, o qualcosa e non riuscire a lasciarlo andare, finendo con l’avvelenarti anche il presente? Tranquillo, è una sensazione abbastanza comune. Tutti noi abbiamo piccoli o grandi nodi che ci tengono ancorati al passato impedendoci di essere felici. In questo articolo ti offro alcuni spunti sul processo del perdono e ti insegno una pratica molto potente che ti aiuterà a lasciare andare le zavorre che ti impediscono di essere libero.
Tornare bambini significa tornare ad amare noi stessi come le creature bellissime e meravigliose che in realtà siamo. Significa essere liberi da ogni condizionamento mentale e ricontattare le buone qualità dell’essere che sono già presenti in noi. Vuol dire essere felici e sapere che ogni momento della nostra vita è perfetto così com’è, qualsiasi forma, colore, profumo e suono abbia.
Ti sei mai domandato come mai alcune volte le tue preghiere funzionino e altre no? Perché certe persone riescano a ottenere ciò che vogliono e altre si struggano tutta la vita senza riuscire mai ad arrivare dove si erano prefissati di arrivare? In questo articolo ti spiego come, secondo Gregg Braden, si possa imparare un nuovo modo di pregare capace di trasformarci e di connetterci con ciò per cui stiamo pregando.
Che tu sia uno di quelli che non vede l’ora di cambiare qualcosa nella propria vita (anche solo il taglio di capelli), o uno di quelli che solo all’idea di spostare le tazzine della prozia in un’altra credenza si fa venire l’herpes, se stai attraversando un cambiamento, questa brevissima lista fa per te.
Il Natale con la sua sacra ritualità legata alla nascita, ci dà l’opportunità di riconnetterci profondamente con la nostra vera natura, che è impermanente e in continuo mutamento e ci ricorda che quanto più fluiamo in questo cambiamento, tanto meno saremo destinati a soffrire.
Ti è mai capitato di esplodere come un mortaio, o di desiderare che a esplodere fosse il tuo vicino di casa (o tua suocera)? E di vedere tutto nero per qualche istante, prima che una rabbia pazzesca ti risalisse per la gola e si trasformasse in un torrente di parole che nemmeno il demonio? Oppure sei uno dei rari esemplari di umano-saracinesca che nemmeno se gli fanno il solletico sotto ai piedi scoppia a ridere, figuriamoci lasciarsi andare a un attacco di rabbia? Beh in entrambi i casi, direi che questo articolo fa proprio per te!
Se ti stai domandando che cosa significhi “Abbraccia il drago”, qui sei nel posto giusto. Anche se non te lo stai domandando, in realtà. Perché avere un drago è prerogativa di ogni essere umano ma essere in grado di domarlo è privilegio di pochi. E qui potresti trarre qualche spunto interessante che ti aiuti a non finire carbonizzato (che il nero non fa più tendenza).