mindfulness per prepararsi al parto: terza settimana
Questo semplicissimo ma potente esercizio di mindfulness ti aiuterà a entrare in connessione con il tuo corpo e calmare la mente per tornare a uno stato di pace e serenità. Consiste in una forma diversa di meditazione che ti permetterà di unire il movimento alla presenza mentale, dando sollievo al tuo corpo e aiutando la tua mente a focalizzarsi sull’attimo presente. Non avrai bisogno di un cuscino ma solo di un posto tranquillo in cui poter fare piccoli passi consapevoli in compagnia del tuo bimbo/a.
Buona lettura e buona pratica!
PRATICA DI MEDITAZIONE CAMMINATA PER LA GRAVIDANZA E PER IL PARTO
Non esiste una posizione perfetta in cui travagliare, perché ogni donna è diversa, ma è certo che molte traggono grande giovamento dal camminare, soprattutto nelle prime fasi. Camminare favorisce la distensione delle pelvi e aiuta la discesa del bambino. Quale migliore occasione, quindi, di prepararsi al parto camminando anche durante la gravidanza?
Quando si pratica la meditazione camminata, lo scopo non è quello di arrivare da qualche parte, ma di essere proprio dove si è. Per questo, non è necessario fare molti chilometri, bastano invece pochi metri e un’attitudine di apertura e attenzione nei confronti di ciò che si sta facendo. Nella società in cui viviamo, siamo abituati a considerare il camminare uno scopo. Si cammina per arrivare da qualche parte, oppure per fare esercizio fisico, oppure per svolgere un lavoro, pulire a terra, raggiungere qualcuno. Nella meditazione camminata, invece, camminiamo solo per camminare. Portiamo la nostra attenzione a ogni passo come se fosse il primo e l’ultimo che abbiamo il privilegio di poggiare su questa terra. Non ci interessa arrivare da qualche parte, perché il viaggio è più importante della meta.
COME PRATICARE LA MEDITAZIONE CAMMINATA
Per questa meditazione cerca un luogo tranquillo e appartato e stabilisci un breve percorso in linea retta (in casa sono sufficienti pochissimi metri, anche 3 o 4; se sei all’esterno puoi arrivare anche a 8 o 10) da percorrere avanti e indietro.
Puoi chiudere un attimo gli occhi prima di cominciare e focalizzare la tua attenzione sui piedi che poggiano a terra (se sei in un giardino, puoi provare a togliere scarpe e calze e concentrarti sulle sensazioni della pelle a contatto con l’erba). Come ricade il peso del tuo corpo? Avverti uno sbilanciamento in avanti? Indietro? Oppure il peso è ben distribuito su tutta la pianta dei piedi? Come sono le sensazioni che avverti nella zona del ventre? Senti il peso della gravità sulla pancia? Il tuo bambino è fermo, o sta scalciando? Che sensazioni ti genera nel ventre?
Dopo qualche attimo di concentrazione sulla posizione ferma, puoi riaprire gli occhi e cominciare a camminare. Tieni lo sguardo rivolto verso terra, qualche metro davanti a te e per entrare più facilmente in concentrazione cerca di non prestare attenzione agli stimoli esterni che ti circondano. Muoviti a rallentatore, così lentamente da riuscire a scomporre il movimenti in quattro momenti diversi: sollevare, piegare, distendere e appoggiare la gamba. Mentre sollevi il piede, pieghi la gamba, la distendi e poi appoggi il piede, cerca di concentrarti su tutto il movimento e sulle sensazioni fisiche che genera nelle tue gambe. Fa un passo alla volta, mettendoci tutta la presenza di cui sei capace.
Se ti accorgi che la mente si è riempita di pensieri e tu hai ripreso a camminare in modo automatico, senza prestare alcuna attenzione ai tuoi passi, fa un profondo respiro e poi torna a concentrarti sulla camminata. Va avanti e indietro diverse volte, fermandoti ogni volta per qualche istante prima di voltarti e ricominciare a camminare.
Il Buddha consigliava di praticare la meditazione camminata in abbinamento a quella seduta perché l’una poteva ricaricare energeticamente il corpo, l’altra portava a un’acuta concentrazione. C’è chi predilige la pratica seduta e chi quella camminata. Ti consiglio in ogni caso di alternare le pratiche, per favorire maggiore armonia. Se non hai molto tempo per praticare, puoi sfruttare gli spostamenti che già devi fare e concentrarti sull’appoggio dei piedi a terra, sul movimento delle gambe, le sensazioni corporee che avverti, il respiro. L’importante è che tu riesca a disinserire il pilota automatico ed essere presente a te stessa.
Camminare in modo consapevole ti tornerà molto utile anche quando il tuo bambino sarà nato. Potrebbe essere che abbia le coliche, o che non riesca ad addormentarsi. Camminare con il tuo bimbo appoggiato al cuore in un’atmosfera di presenza e serenità lo aiuterà a calmarsi più facilmente e aiuterà te a non perdere la pazienza e non scoraggiarti.
conclusioni e compiti a casa
Con questa pratica hai un nuovo strumento preziosissimo da aggiungere alla tua cassetta degli attrezzi. La meditazione camminata è una pratica molto potente, capace di calmare la mente irrequieta e di riportarla al momento presente, potrai quindi praticarla tutte le volte in cui ti sentirai particolarmente agitata, o intrappolata in sensazioni di ansia, o disagio.
Il mio consiglio è di ritagliarti almeno dieci minuti ogni giorno per praticarla in solitudine, in una zona tranquilla all’interno di un parco, oppure anche in casa tua. Se non riesci a trovare questo tempo, però, non perdere l’occasione di praticare e sfrutta gli spostamenti che certamente dovrai già fare (o le attese in ospedale per gli esami!) per fare piccole sessioni di meditazione camminata. Se decidi di abbinarla alla tua pratica quotidiana di meditazione seduta, puoi praticarla per dieci/quindici minuti prima di sederti a praticare sul tuo cuscino. Noterai allora quanto più stabile e ricettiva sarà la tua mente.
Buona pratica!
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