SE VUOI ESSERE FELICE IMPARA AD AMARTI

felici con mindfulness

SE VUOI ESSERE FELICE IMPARA AD AMARTI

“Se amiamo veramente noi stessi, tutto funziona nella nostra vita.”
(Louise Hay)

Tornare bambini significa tornare ad amare noi stessi come le creature bellissime e meravigliose che in realtà siamo. Significa essere liberi da ogni condizionamento mentale e ricontattare le buone qualità dell’essere che sono già presenti in noi. Vuol dire essere felici e sapere che ogni momento della nostra vita è perfetto così com’è, qualsiasi forma, colore, profumo e suono abbia.

Se guardo mia figlia, ho un perfetto esempio di cosa significhi amare sé stessi. Isabel ha poco più di un anno e non si vergogna del suo corpo, non ha paura ed è molto sicura di sé quando si relaziona al mondo.

Ha un istinto naturale di cura nei confronti del suo corpo: se ha fame, mangia; se ha sete, beve; se ha sonno, dorme. Non capita mai che mangi più di quanto le sia necessario in quel momento, né che si privi del cibo per qualche strano motivo come il suo aspetto fisico, o qualche tipo di ricatto morale.

Quando è tranquilla, il suo corpo è totalmente rilassato, il respiro così fluido che è visibile in tutto il corpo con un lieve movimento di risacca. Quando è agitata e piange, il respiro è comunque fluido e il suo diaframma lavora alla perfezione, permettendole di lanciare degli strilli che manco Pavarotti nella Traviata. Adesso si diverte a gettare gli oggetti a terra per ascoltare il rumore che fanno cadendo e quando si china a raccoglierli non capita mai che curvi la schiena, perché il suo meraviglioso istinto di cura e protezione le ha insegnato a piegarsi sulle ginocchia per non affaticare i muscoli della schiena.

Isabel non sa cosa sia la vergogna e sacralizza ogni suo movimento, ogni suo bisogno e ogni suono che esce dal suo corpo senza mai tentare di nasconderlo, o peggio giudicarlo in qualche modo sconveniente.

Non conosce il verbo compiacere, per cui è totalmente libera di essere sé stessa, senza alcun condizionamento che provenga dall’esterno. Se vuole una cosa, la chiede, se avverte il bisogno di dare, dà, se vuole stare da sola, lo fa capire senza problemi e così se invece ha bisogno di essere abbracciata. Non teme il giudizio degli altri perché non ha mai giudicato sé stessa. E come potrebbe se non sa ancora cosa significhi giudicare?

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Avete mai provato a camminare con un bimbo di uno/due anni per strada? Cammina come se stesse meditando ogni passo, come se calpestasse la terra per la prima volta in vita sua. Si ferma ad osservare affascinato ogni tombino, ogni sasso, ogni stelo d’erba e ogni nuvola e vede cose che un adulto non è più in grado di vedere.

Quante volte vi è capitato di sentire le campane battere l’ora? E gli aerei? Isabel quando sente un aereo si ferma e indica il cielo. Capite cosa intendo? La sua mente è così sgombra che riesce ad accorgersi della vita che è ovunque, prima di tutto dentro di lei.

E tutto questo non avviene certo per merito mio, anzi. Isabel è così piena d’amore semplicemente perché quando veniamo al mondo, ci fidiamo del nostro istinto e sappiamo respirare profondamente, mangiare o dormire quando ne abbiamo bisogno, giocare, ridere e cantare senza preoccuparci di quello che pensano gli altri.

Questo significa amarsi. Riuscire a essere così in connessione con noi stessi da poter notare un aereo che passa, o una campana che suona. Essere così liberi da giudizi da non aver paura di essere chi veramente siamo. Essere così liberi da paure da essere capaci di scegliere ciò che è giusto per noi.

Quando torniamo bambini, torniamo ad amarci per come siamo, al di là delle aspettative degli altri, dei bisogni di conferma e degli schemi mentali di paura e rabbia in cui abbiamo imbrigliato la nostra vita.

Solo quando entriamo in contatto con chi veramente siamo riusciamo a creare le condizioni per una vita felice, ricca di soddisfazioni e amore. Una vita in cui non perdiamo più tempo a lamentarci delle situazioni e nemmeno a criticare noi stessi e gli altri, perché amando noi stessi siamo felici e non abbiamo bisogno di altro.

Eppure, nonostante atterriamo su questo mondo pieni di gioia e amore, crescendo cominciamo a sabotarci e a credere di non valere abbastanza, di non essere degni di amore, di essere sbagliati. Non è terribile? Ci incastriamo in schemi mentali di vergogna, paura e giudizio che ci impediscono di essere felici e prosperare, nonostante l’universo sia pieno di doni pronti solo per essere scartati.

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ECCO LA BELLA NOTIZIA: PUOI TORNARE AD AMARTI DI NUOVO!

In ogni momento, puoi decidere consapevolmente di tornare ad amare te stesso e di connetterti con chi veramente sei. Ecco alcuni spunti per coltivare l’amore che è già presente in te:

1.       Sei unico e speciale

La prima cosa, la più importante, è che ricordi ogni mattina a te stesso che su sette miliardi di persone nessuno è come te. Nella immensa perfezione di questo multiforme universo, tu sei diverso da chiunque altri e sei l’unico te stesso che esisterà mai su questo pianeta. Il tuo corpo, il tuo cuore e la tua anima sono atterrati proprio qui per realizzare il loro importantissimo cammino. Tu sei importante. Sei unico. Sei speciale!

2.       Se vuoi raccogliere amore, semina amore

L’amore verso te stesso è un semino che puoi piantare nel tuo cuore. All’inizio è difficile farlo attecchire perché non ricordi come lo avevi coltivato quando eri più piccolo. Non sai se vuole tanta acqua, o poca, se preferisce la luce, o il buio, il concime, o il fertilizzante.

Semini l’intenzione di amarti e poi devi essere abbastanza forte, fiducioso e paziente per non scappare via prima che il germoglio buchi la terra. E anche dopo che il germoglio sarà cresciuto, dovrai avere abbastanza costanza e fiducia per attendere che si fortifichi e che cresca fino a sbocciare in un bel fiore.

Come puoi seminare amore? Lo puoi fare prestando attenzione a tutte le convinzioni inconsce che vanno contro il principio dell’amore.

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Per esempio: “Non ce la faccio, sono un buono a nulla,” “Non sono in grado di…”, “Ho sbagliato di nuovo, sono un disastro”, “Il mio corpo fa schifo, è troppo magro/grasso/debole/malato…”, “Mi sento in colpa per…” e così via.

Sostituiscile con convinzioni potenzianti che abbiano origine nell’amore: “Amo e accetto me stesso così come sono.”, “Ho sbagliato e grazie a questo ho imparato molto,”, “Vado bene così come sono,”, “Sono forte, luminoso e bello,”, “Il mio corpo è meraviglioso,”, “Il mio cuore è aperto e l’amore entra ed esce.” Aggiungi tutte quelle che ti vengono a mente e che senti essere le migliori per te.

Queste nuove convinzioni, sotto forma di frasi, possono diventare il tuo mantra quando cammini per strada, o sei in macchina, in coda al supermercato, appena ti svegli e prima di andare a letto. Più le ripeterai, più diventeranno parte di te. Nonostante all’inizio possano suonare false, lontane da ciò che realmente senti, se tu ricordassi chi sei realmente, capiresti che queste frasi ti rappresentano in pieno e che è il tuo io attuale, quello che passa il tempo a denigrarsi, a essere falso e completamente scisso dalla verità.

3.       Fai cose che ami

Il primo passo per amare te stesso è capire quali sono i tuoi bisogni e soddisfarli. Comincia dalle piccole cose e lascia andare l’impulso a giudicarti indegno, o sentirti in colpa per le attenzioni che rivolgi verso te stesso. Non sei egoista! Ripeto: NON SEI EGOISTA! Amare sé stessi non significa essere egoisti, perché in verità solo chi ama profondamente sé stesso può amare profondamente gli altri. Il buddhismo ti direbbe in questo caso che non c’è alcuna distinzione tra te e gli altri, siete la stessa cosa e amando te non puoi che amare chiunque sta attorno a te.

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Ascolta il tuo sé più profondo e agisci di pancia, lasciando stare i condizionamenti mentali limitanti che ti raccontano che non ce la farai mai, che non ti meriti il successo o l’amore di chi sta intorno, che non sei degno di attenzione. Se sei infelice in una relazione, o al lavoro, va verso ciò che ti fa stare meglio. Ricordi? Tu sei unico e unica è la vita che ti è stata data in dono. Non sprecarla! Permetti a te stesso di andare verso ciò che rende più felice e leggero il tuo cuore.

4.       Non paragonarti agli altri

Qualsiasi maestro buddista ti racconterebbe che paragonarsi agli altri è fonte di grande sofferenza. Non ha alcun senso perché ognuno di noi è unico e irripetibile e può portarci solo a provare invidia, l’esatto opposto dell’amore. Quando ami te stesso e gli altri, sei felice. I successi degli altri sono i tuoi successi.

Quando smetti di rammaricarti del triste destino che ti è capitato in sorte mentre tutti gli altri godono di felicità e successo eterni, vai verso una versione più autentica di te stesso che non gioca più il ruolo della vittima e ha capito che dentro di sé ha già tutti gli ingredienti per essere felice. Quando smetti di guardare agli altri, ami te stesso così come sei, né più né meno di chiunque altri.

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5.       Recita la Metta

Metta è una parola in lingua pali che significa gentilezza amorevole. È una meditazione molto potente che il Buddha insegnò ai suoi monaci come antidoto alla paura. Si tratta di una meditazione di concentrazione in cui si rivolge la propria benevolenza, gentilezza, amorevolezza, fratellanza, cura e benedizione verso sé stessi e gli altri.

Questa meditazione (qui puoi scaricare guida e traccia audio gratuite) si pratica concentrandosi sul respiro per qualche ciclo, fino a calmare la mente e poi cominciando a ripetere mentalmente queste quattro frasi:

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possa io essere felice,
possa io essere in pace,
possa io stare bene,
possa io essere al sicuro

In oriente si comincia sempre a irradiare la metta verso sé stessi per poi continuare irradiandola verso il proprio maestro, un caro amico, una persona neutra, una persona nemica e poi tutti gli esseri della terra. In occidente, proprio perché non siamo molto avvezzi ad amare noi stessi, molte persone faticano a rivolgere questo sentimento verso sé stesse, preferendo partire da altre persone. In questo caso, però, ti chiedo di fare un passo oltre la tua paura, o il fastidio che provi e di affidarti con fiducia al processo. Sono frasi molto potenti, capaci di modificare lo stato dell’essere, purificando dalle emozioni afflittive per far sorgere quelle più positive. Ripeti queste quattro frasi durante il giorno e ritagliati uno spazio anche solo di pochi minuti ogni mattina e ogni sera per poterle ripetere in un ambiente tranquillo, da solo.

CHE L’AMORE SIA CON TE

Non sarebbe più bello un mondo dove ognuno di noi amasse così tanto sé stesso da non sentirsi più minacciato dalla razza, dal credo, dalle scelte e dalla vita degli altri, trasformando tutta l’energia spesa ad avere paura, a giudicare e a denigrare gli altri e sé stesso in energia creativa volta alla luce e alla vita?

Abbiamo il potere di scegliere e la scelta è solo nostra…

 

 

Bibliografia

Sharon Salzberg, L’arte rivoluzionaria della gioia, Il potere della gentilezza amorevole e il sentiero verso la libertà, Astrolabio Ubaldini, 1995

Jen Sincero, Tu 6 un duro, Smettila di dubitare di quanto sei forte e inizia a vivere alla grande, MyLife, 2017

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